13 set 2009

AD UNA RESTAURATTRICE

(nell'immagine "Dàfne trasformata in alloro")


AD UNA BELLA SIGNORA CHE RECITA

E RESTAURA IL LEGNO.

Amici tarli,correte a frotte
che la signora ne sa di cotte,
ne sa di crude:vi può strappare
alle famiglie per restaurare


e letti e mobili che voi mangiate.
Svelti fuggite,non indugiate.

Forse preparavi una pappina,
poi seppelliscevi sulla collina
'si che a spoon river l'antologia
reciti pure di zoologia.

Forse con Hemingway pure vi piglia,
con un'iberica rossa mantiglia
ch'ella v'alletta e poi vi sbrana
e quindi suona per voi la campana.

Forse v'invita,cortese, a bere
e poi v'involtola nelle sue cere.
Come Bukowsky,allegri e ciucchi,
voi morirete da mammalucchi.


Del suo martello il legno romba
e quando trovavi vi fà la tomba
stracostosissima ben levigata,
piena di riccioli,tutta dorata.


Luigi quindici,il comodino,
sarà il gran tumulo per il vermino.
D'altar la pala,cara al devoto,
sarà la tomba del Tarlo Ignoto.


Son quasi certo che l'indovini,
ch'ella pur curasi dei burattini
Dotta risànali e ,se del caso,
pronta ripristina Pinocchio al naso.

Dafne in alloro s'è trasformata
per isfuggire la sorte ingrata?
Lei ,ginecologa,si ben la cura,
che Apollo trovasi a sua misura.

Io stesso stimo la convenienza
d'approfondire sua conoscenza,
che pur sentendomi di lei non degno,
è la mia testa... .tutta di legno.

7 set 2009

ULTIMO VIENE IL PRESIDE

ULTIMO VIENE IL PRESIDE







Che c'è? Che succede ? Cos'è questo tramestio ? " Domando entrando in sala professori.
" Andiamo tutti a Roma in pellegrinaggio ! " esclama contento un collega devotissimo......
" Andiamo alla Chiesa qui accanto per la Messa di inaugurazione dell' anno scolastico " brontola un altro,meno spirituale.
" Inaugurazione ?...ma se siamo a novembre..!"
Soltanto ora ,come al solito , l' equipe degli Insegnanti risulta completa e solo adesso quindi , possiamo andare a farci benedire felici e contenti e ragionevolmente sicuri che la rugiada del buon Dio , scenderà a rendere fertili le zolle della sapienza.
" Meno male , perdiamo due ore" dicono gli alunni , felici.
"Meno male ,perdiamo due ore " pensano gli insegnanti ,contenti.
La chiesa è vicina e le classi vi sciamano dentro sussurrando in maniera discreta e pia ; ma poichè i sussurratori sono più di 500 ,trema anche la fiamma delle candele.Uno scelto manipolo di audaci professori (tutti ex teste di cuoio) è già all'interno del tempio e provvede a sistemarvi gli oranti,cercando di salvaguardare l'integrità dei sacri arredi. E sono , in contrasto con i volti serafici dei Santi dipinti sul muro, occhiatacce , facce torve e sopraccigli aggrottati : e se qualcuno crede che non si possa urlare sottovoce , farà bene a venirci a trovare.
All'esterno , altre pattuglie di docenti veloci controllano che qualche alunno non se la squagli in cerca di Allah o del Vitello d'Oro , o della semplice soddisfazione di marinare la scuola per una mezza mattinata.
Ultimo viene il Preside il quale chiude la porta della chiesa e vi si appoggia contro con aria per noi ,densa di significato ; egli controlla che qualche docente non se ne vada al bar durante la funzione.A ciascuno il suo.
Don Sibemolle , nostro collega , accenna due battute d'organo e Don Rapanello ,nella doppia parte di Celebrante e di professore di Religione , fà il suo ingresso all'altare , seguito da un acconcio contorno di chierici e chierichetti. Ci comunica quanto sia lieto dell'occasione...ecc...ecc....poi si dà inizio al rito che tira avanti come al solito , fino al momento della predica..
.e la predica quest'anno , la faranno gli alunni " annuncia Don Rapanello.
Costernazione e panico serpeggiano visibili tra i banchi.Ciascuno , temendo , non sia mai , d'esser chiamato all'altare a farsi "voce pubblica ", si acquatta dietro il compagno ,si fà piccino piccino ,si accuccia sull'inginocchiatoio o tenta di sparire sotto il sedile.E le file si scompigliano in un disordinato ondeggiar di capocce , come spighe sferzate dal vento di bufera.
In tutto ciò Don Rapanello ,calmo e serafico come San Sebastiano sotto i dardi romani , fingendo di nulla aver notato , prosegue con aria beata " Ho fatto fare dei temi ai bambini di prima - annuncia tutto pastorale come se di quei bimbi stesse accarezzando le tenere testoline - dei temi-dice-sull'importanza della Religione nella Scuola.E ho voluto soprattutto........ -e qui fà una pausa oratoria congiungendo pollice ed indice della mano destra levata in alto a scandire la parola che verrà - .......soprattutto...la sincerità ! ".
E mentre tutti stanno col naso all'aria a guardare la sincerità nella sua mano destra , Don Rapanello ,come un pistolero del far-west , estrae rapido la sinistra da sotto la pianeta , impugnando i famosi temini e puntandoli minacciosamente contro di noi.
Egli guarda i fedeli e prosegue con voce bassa e dolce "C'è chi è convinto che lo studio della religione sia utile e chi no" e prosegue dando a capire con gesti e con parole acconce,che la Sua Ditta è pronta ad udire tutte le opinioni , al dialogo aperto e schietto ed alla critica costruttiva.
Inforcate quindi le mezze lenti, e schiaritasi la voce , dà lettura , alla tenue luce delle candele , del temino svolto dal Bimbo Buono.
Applausi e parole di lode ,pongono termine all'operazione Paradiso.
Si passa quindi all rappresentante di parte avversa che guardacaso è una bambina.
La pargoletta sponsorizzata dall'Inferno , afferma nel suo scritto che il volersi occupare d'angeli e di santi nelle aule scolastiche è una mera perdita di tempo , nonchè un'aperta violazione dei diritti dell'uomo e prosegue in termini corretti ma fermi ricalcando tali concetti ,con tono vigoroso ,per un altro par di pagine.
Chi non si mantiene sullo stesso tono è invece , Don Rapanello. Iniziata la lettura con un mormorio sommesso , come un gentile ruscelletto , si fà via via torrente , e poi fiume , e poi cascata tumultuosa e violenta , fino all'incredibile crescendo finale nel quale , levato al cielo l'indice minaccioso , le vesti che gli svolazzano intorno tempestose nel baluginio delle candele , con gli occhi lampeggianti e con la voce di tuono profondo , scaglia il suo anatema "....e ci ricorderemo durante l'anno scolastico di questa......bambina !" e l'ultima parola è sputata via come un sorso di abominevole veleno . E tutto il suo atteggiamento fornisce io credo , agli astanti un'idea piuttosto precisa di quel che dovette essere stato Nostro Signore nel dare quella famosa spazzolata alle schiene dei mercanti che mercatavano nel Tempio. Mai avevo visto dispiegare si sottili mene per indurre un'innocente creatura a render confessione scritta , per poi ritorcergliela contro in maniera tanto drammatica.Ora so come dovette essersi sentita Giovanna d'Arco ai tempi del ben noto processo.Diremo tuttavia ,per la tranquillità del lettore ,che il rogo non fu mai acceso e Don Rapanello ,ch'io vedevo allora per la prima volta, risultò in seguito una delle migliori paste d'uomo mai lievitata in un Seminario , inzuppata com'era ,poi, nel santo vino di sua produzione.
(seconda parte)
ITA MISSA EST ?
Parecchi anni sono trascorsi ormai da quel sacro giorno di furia canonica , ma sovvenendomene ,mi è venuto fatto di domandarmi :ma la famosa messa di inaugurazione dell'anno scolastico , che fine ha fatto ?Da diverso tempo infatti, l'uso si è perso.Non più benedizioni di libri e quaderni ;non più penne intinte nell'acquasantiera......Che il diavolo ci abbia messo la coda ? Che il tema della bambina sia giunto chissà per quali vie ,colà dove si puote ciò che si vuole......Insomma chi è stato Erode o Pilato ? Perchè alla Messa non si va più?
Ne domando a Don Sibemolle " eh...eh.." il caro collega è impacciato.Dondola la capoccia negativamente e stira le labbra in un sorriso mesto .Cerco di aiutarlo.."Ma c'era qalcosa di ufficiale ?Una circolare,una legge,una disposizione ?"
"no...no..."
" e allora...?"
"Così...era frutto diciamo, di un accordo privato "
" Come..?"
"Eh, il Preside si metteva daccordo col Parroco.....poi han cominciato a farla solo alla prima ora,per lasciare la possibilità...diciamo la libertà....."
" A chi è ateo , di non venire ".
"..ecco...a chi è di religione diversa... E poi han lasciato cadere la cosa..."
E sulla cosa caduta ,don Sibemolle fila in classe.
Don Rosmarino mi dà la stessa tentennante risposta e così Don Rapanello ,sicchè un pomeriggio di aprile , mi rivolgo a Mons.Pasquale Palma mentr'egli pattuglia intento il sagrato della Cattedrale ,in cerca forse della pecorella smarrita.
"Monsignore , ma la Messa......?"Monsignore allarga le braccia demoralizzato e così mi tocca dirgli qualche buona parola di consolazione.
Sarà meglio che per risolvere i miei dubbi , chieda un po' più in alto...
Così alzo gli occhi e mi rivolgo direttamente a Dio.
Lo vedo lassù.
E' alto circa un metro e cinquanta ed è fatto di cemento armato.
Sta sul culmine del tetto e fà un gesto che gli ho visto tante volte : allarga le braccia tenendole basse , a palme in avanti e piega la testa da un lato in un atteggiamento di pietà e di compassione.O almeno, così mi pare.Ma talvolta quell'allargar le braccia.....
Così resto col dubbio , la mente piena di speranze,timori,perplessita'.
Nella testa di cemento della statua di Dio hanno infitto un'aureola di rame.La pioggia l'ha ossidata e dilavata : grosse righe verdi discendono dal suo volto , come lacrime amare.



LEONIDA

(sparta.mon. a Leonida)
LEONIDA



Nel frattempo Serse era giunto alle Termopili e aveva iniziato l'attacco senza successo. Dopo due giorni di combattimenti incessanti, un greco traditore di nome Efialte, condusse il generale persiano Idarne, capo del corpo d'elitè degli Immortali, su un sentiero di montagna che aggira il passo e che permise quindi di sorprendere i Greci alle spalle.
Prossimo alla sconfitta, Leonida decise di congedare quanti nell'esercito fossero di età inferiore ai SESSANTA ANNI.

Rimase quindi con i suoi 300 opliti in cerca di onore e di morte.


Ma che vuoi farci : dopo i sessant'anni
ogni giorno ti cade in terra un pezzo,
 della morte senti il tristo lezzo,
se non t'uccide or or,ti dà malanni.
.
La donna non ha più dolce speranza
che sul tuo carro la rapisca e faccia
come Odisseo per lei nunziale stanza
e sul letto d'ulivo,forti braccia
.
la rechino nel giorno d'Afrodite.
Nè più a mensa t'attiran ben condite
vivande che lo stomaco è cambiato
e pare un fanciullino delicato
.
che ha in odio il vino e il coscio dei montoni
E cominci a temer di Bacco i doni
nè dei pàmpini cingi fronde tenere
e incerto sei pur quando incontri Venere
.
poichè vorresti fare il giovanetto
ma sol pel sonno ormai ti giova il letto
e allor pel fiore giovane ti piglia
sol tenerezza quasi fosse figlia.
.
E ti sovvien dei tuoi la fin di vita,
smagriti e smunti all'orlo dell'oblio,
cercar di trattenerti con le dita
e col guardo smarrito dirti addio.
.
O perdere il cervello e gli sfinteri
e il forte e il dolce che t'amava ieri
oggi ti chiede tremulo " chi sei ?
Ed io chi sono ? in nome degli dei".
.
E' meglio assai non sofferir che sorte
decida il giorno e l'ora di tua morte.
E se pezzo per pezzo alla tortura
porti ,o finirti in un sol colpo a fura.
.
Amici, dunque,con la lancia ritta,
combattiamo quest'ultima battaglia
Sarà comunque una sconfitta invitta
e la dimostrazion di nostra vaglia.
.
Prigionier della morte non saremo
ch'ella giochi con noi come fà il gatto
col topolin,ma la costringeremo
a stipular con noi diverso patto.
.
Sua falce incrocerà le nostre spade
ma pria ch'ella ci rechi,dunque,all'Ade.
nostra schiava sarà.Se non vittoria.
ci dovrà dare il serto della gloria.
.
Cari compagni miei ,noi ce ne andiamo
facendo il più bel gioco che sappiamo
e lieti con quest'ultima partita,
ci congediam dal gioco della vita.
.
Se arrivi fino a Sparta,amico mio,
dille pure che noi qui siamo morti
perch'ella abbia ricordo sol di forti
che si scelgono l'ora dell'addio.

FANFULLA E IL BAMBINO DAGLI OCCHI DI GHIACCIO

FANFULLA E IL BAMBINO DAGLI OCCHI DI GHIACCIO








Fanfulla è piccolo per la sua età e piuttosto mingherlino:Un peso piuma , direi-E nemmeno una bella piuma diritta , come quelle d'aquila che svettano sul cappello degli alpini.Piuttosto una penna di pollo forse, o di gallina vecchia ,come se ne vedevano una volta , immerse nell'acqua bollente ,che parevan cenci bagnati , pronte per la spiumatura.
Fanfulla è un poco storto ,le spalle strette , qualche muscolo è sodo , qualche altro no. ed anche quelli sodi non son duri nei punti giusti.
I capelli son tagliati cortissimi , forse per diminuire le probabilità che si impidocchi , forse per rendere più semplici le medicazioni. La sua volta cranica , come le altre parti visibili dell'epidermide , è coperta di cicatrici come la dura scorza di un vecchio guerriero.
La passione di Fanfulla , come abbiamo avuto ampio modo di scoprire,negli anni che ha passato con noi , la sua massima passione , dicevo , sono le botte.
Darle e prenderle.
Le dà senza motivo nè distinzione d'età di sesso o di stazza.
Le dà con ammirevole imparzialità e bei gesti resi armoniosi dalla lunga pratica.
Colpisce all'improviso seguendo,pare , più l'ispirazione che uno studio tattico. E' un mistico della sberla , un profeta del calcio nei glutei.
E quando gli riesce un bel colpo , agita in alto le mani chiuse a pugno in un gesto di trionfo , felice come uno che abbia fatto goal.
Fermarlo seguendo le disposizioni del ministero nonchè rispettando l'attuale legislazione è impresa ardua.Fermarlo frapponendo il proprio corpo fra lui e il suo obbiettivo , è impresa rischiosa.Egli non misura la grossezza dell'avversario ,nè spinge la mente tanto il là nel tempo da prevedere reazioni e ritorsioni ,ed anche se lo fà , non vi bada.Pensa alla bellezza del colpo ; è un artista , è un eroe.Percuote grossi compagni nerboruti , con la stessa disinvoltura con la quale scazzotta fragili bambine intente al loro studio a capo chino sui libri.E' un vigliacco ? E' un coraggioso ? E' un missionario ?
I genitori degli ammaccati ,cominciano a lamentarsi , ma la Società è impotente contro il Fanciullo:Se intervieni manualmente ,rischi la denuncia .Se non intervieni manualmente rischi la denuncia.Meglio è per l'insegnante non avere lae mani o , se le proprio ha , giungerle insieme e pregare Iddio che glie la mandi buona....
I cervelloni che hanno messo insieme la legislazione sui pargoli , dovevano aver avuto in mente dei tipini puliti ,puliti ,alla San Domenico Savio ; non han pensato che la madre terra potesse generare gente tosta come Fanfulla che le suona come un dio vikingo e le prende con la signorile non chalance di un indiano pellerossa al palo della tortura.
Ma perchè ,mi fu chiesto, non si sospende questo Fanfulla ?Perchè non si prendono provvedimenti ?
Guai al mondo !
Fanfulla è un handicappato riconosciuto (oggi :diversamente abile .Cazpita , è abile si...)
Il suo diritto a rimanere nelle aule scolastiche a seminare il terrore , è difeso da uno stuolo di psicologi , assistenti sociali ,leggi ,circolari , disposizioni...e ,come se non bastasse,ordini di scuderia,frasi mozze ,ammiccamenti , provenienti dall'alto , da sinistra , dal centro e chi più ne ha............tutta roba pensata e concepita a miglia e miglia da una cattedra , ad anni luce da una lavagna..............
Ma torniamo a noi. I compagni di Fanfulla ,constatato che la Legge e l'Ordine ,anzicchè mandare un Ranger del Texas in risposta alle loro invocazioni , fanno orecchie da mercante e nemmeno si sognano di telefonare a Tex Willer o a Walker T.R. , attesocchè ai loro " ma professore...!" il medesimo replica con gesti di sconsolata impotenza e l'abbassar del ciglio, i compagni ,dicevo, riunitisi al tramonto sotto il Vecchio Attaccapanni nominano un comitato di robusti probiviri , anzi, di robusti probipargoli , ed organizzano il contrattacco.
Ogni volta che Fanfulla è preso dalla brama delle percosse , il comitato passa evangelicamente all'azione facendo a lui quel che egli vorrebbe fare agli altri.
Fanfulla è naturalmente ancora irriducibile , ma i ripiegamenti divengono sempre più frequenti ; il numero prevale sul valore e le rapide ritirate nel banco , sono ormai all'ordine del giorno.
Ogni volta che Fanfulla , con ammirevole pertinacia , si rigetta nella mischia , i probiviri lo riducono a temporaneo silenzio riportando la calma in città con la benedizione degli onesti.
Solo un uomo non prende parte a queste azioni ,rimanendo al suo posto in disdegnoso , gelido silenzio. Il suo nome è Gennaro Natale.
Come Corradino di Svevia , Gennaro è alto ,biondo bello e di gentile aspetto.I suoi serici capelli ricadono in un ampio e ben tenuto ciuffo che copre un poco la vasta fronte ed uno dei due splendidi occhi azzurri che egli spesso libera dalle importune ciocche con uno scattante gesto del capo.
Gennaro è calmo , distaccato , ben vestito , altezzoso e superiore.
Dietro di lui si indovina la famiglia di trapiantati con successo.Dietro di lui fà capolino la ribellione , la non accettazione delle regole sociali , l'individualismo:Gennaro simpatizza in cuor suo con l'altro indipendente: Fanfulla.
Nel bel mezzo della mischia ,dal suo posto , Gennaro fà spesso udire un sibilo sprezzante
" Viglicchi ,tutti contro uno "
Gennaro non tiene conto del senso etico degli altri ;potrebbero "seppellire " Fanfulla ,invece si limitano a rimetterlo al suo posto sperando che impari.Gennaro vede solo la limitazione della libertà.
Fanfulla è un innocente ,piccolo vikingo pazzerello.Gennaro ,no ,perchè portebbe capire la società e invece vuol comprendere solo il suo sfrenato desiderio di agire senza limiti.
Per l'ennesima volta Fanfulla viene rimesso al suo posto.
Gennaro non ne può più.Esce dal suo sprezzante distacco e si avvicina a Fanfulla
che nasconde il capo tra le braccia ripiegate sul banco.
" Coraggio....." Gennaro , con aria protettiva ,gli pone un braccio intorno alle spalle.
Gennaro sorride.Fanfulla sorride.
Fanfulla parte di sinistro e becca Gennaro alla mascella.Gennaro si apre all'indietro ; Fanfulla da seduto , colpisce ...sotto la cintura ! Gennaro si accartoccia in avanti dolorante ,le mani premute proprio lì dove state immaginando. Fanfulla si attacca ai serici capelli e tira , tira......
Quando arriva il Preside ,Gennaro si sta ancora sfilando bionde ciocche che lascia cadere stupito sul pavimento.
Gennaro non ci capisce niente.
Gennaro è distante miglia e miglia....
Anni luce...anni luce......anni luce...........

ANDROCLO E LA LEONESSA DI SAMARIA


ANDROCLO E LA LEONESSA DI SAMARIA



(sonetto con la coda)


Qui non si narra d'Androclo che buoni
faceva star nel Circo perfino li leoni ,
perchè da gratitudine non scampa
chi ti leva una spina dalla zampa.


Si parla invece d'una leonessa
che zoppa , miagolava nella ressa
degli altri che volevano maggnalla
ed essa scongiurava d'ajutalla.

La spina le ho levata prontamente
e delicatamente l'ho curata
poi , deficiente , a casa l'ho portata ,

ma quando ha avuto fame , immantinenti
tutta la ciccia mia se l'è magnata ,
e con la spina s'è pulita i denti.


MORALE della leonessa:
Siccome agisce di sua propria mano
e per levarsi la soddisfazione
d'aiutar delle povere persone ,
nulla è dovuto al Buon Samaritano !


(da un antico graffito rinvenuto durante una gita fra le rocce del deserto di Samaria
da Lucio Domizio Enobirbo e Lawrence d' Ahcherrabbia ).

VIVA LA LIBERTA'



VIVA LA LIBERTA'



Il postino arresta mollemente la sua scassatissima auto nel bel mezzo del cortile,proprio un attimo prima di travolgere l'aiuola delle margherite.
"L'indirizzo è sbagliato ma è sua ,Professore !" proclama perentorio porgendomi una busta arancione uso ufficio,e squadrandomi severamente.
Legione dei Carabinieri di....Compagnia di...Squadra di Polizia Giudiziaria,avverte un timbro blu , mentre il cuore va a sbattermi rumorosamente contro il pomo d'Adamo.
Al Sig.Tizio e Caio ,via ecc..ecc... Diamine ! Sono proprio io.
Apro la missiva con dita tremanti mentre passo in veloce rassegna i miei più recenti delitti.
Il più grave ,mi sembra quello di non aver restituito i vuoti delle gazzose , eppure i Carabinieri cercano proprio me ; è lì nero su bianco :il Sig. ecc...ecc... è pregato di presentarsi all'Ufficio di questa Squadra di Polizia Giudiziaria alla ore tali del giorno tale , per Affari di Giustizia.
"Gesù mio -penso-Affari di Giustizia ? " e l'immagine dei Gendarmi col pennacchio rosso e blu , salta fuori dal libro di Pinocchio e prende a ballare una feroce sarabanda in quel che resta del mio già martoriato cervello.
Si avverte che non presentandosi - continua la missiva - può incorrere nelle sanzioni previste e punite dagli articoli....ecc...ecc.... firmato il Brigadiere , Michele Topo.
Abbastanza stranamente la Giustizia non sembra ansiosa di stringermi le manette ai polsi ; l'appuntamento col Brigadiere Topo è fra quindici giorni.
Quindici giorni di dubbi e di tormenti ? Mai ! Sono le 11,30 : se mi va bene ,posso essere in galera per mezzogiorno. Salto in macchina e mi dirigo verso gli uffici di Questa Squadra mentre i resti della mia materia grigia,pur palesemente bisognosi di cure e restauri, si affannano ancora alla soluzione del problema principale:
Ma cosa avrò mai combinato ?
Ma il percorso è breve .Ho appena iniziato il capitolo "operazioni commerciali dubbie" ricordando che ho comprato la birra ai Magazzini Esosi pagando i vuoti 50 lire e li ho restituiti ai Supermercati Manolunga incassando 200 lire al pezzo quandoil cartello "Carabinieri" mi avverte che il comando della Benemerita è ormai a pochi passi.
Il piantone non ne sa nulla.Un giovanotto in blue jeans ,evidentemente un agente segreto dei C.C. mi informa che il Brigadiere Topo va e vviene ; tornassi il giorno 16 all'ora stabbilita.
Mastico un'amaro e preoccupato pranzo e torno nel pomeriggio.
Il Brigadiere è fuori ,certo a caccia di criminali .Passasse tra una vendina di minuti , dice il Piantone.E mezzora dopo mi dedica un sorrisetto d'intesa a significare che l'amato superiore è tornato ,certamente -penso io- col carniere gonfio di cattivi.
Seguo la ballonzolante giberna su per le scale , fino ad un giovanotto in pantaloncini corti che sembra il garzone del macellaio. Invece è il garzone del Brigadiere.
" Uè , c'è una perzona per il Brigadiere " fa Giberna a Pantaloncino , il quale si produce in una smorfia con ammiccamento del capo e fremito di spalle che significa : " Va bbuò passasse -che mme frega a mme!".
Il giovane uomo che mi porge la mano , non ha più di trentacinque anni.Blue-jeans di eccellente fattura,una splendida camicia alla coreana in vaghe tinte tra l'arancio e il rosa pallido.L'oro dell'orologio di marca contrasta piacevolmentecon l'abbronzatura mielata mentre si accorda perfettamente con i capelli biondo cenere :la stretta di mano è ferma ma non esagerata.
" Il Brigadiere Topo ? " farfuglio stupito ?
" Si ,sono io "risponde l'interpellato col tono discreto del gentluomo meridionale.Sembra un play boy di buona famiglia , e forse lo è.
Mi fà cenno di accomodarmi ed ora che stiamo per venire al dunque , il cuore torna a battemi nel petto come un tamburino impazzito.
"Lei ha fatto parte di qualche commissione di recente ?" chiede , e la sua voce pacata sembra quella di un giovane sacerdote in confessionale.
Penso alle recenti elezioni ed agli orribili racconti uditi in proposito : scrutatori gettati in catene al minimo errore,presidenti di seggio tradotti innanzi al magistrato per il più piccolo sospetto.
" No ,- rispondo al brigadiere Topo con voce lieta-niente commissioni elettorali "
E mentre attendo che l'equivoco si chiarisca ,il sorriso torna a rifiorirmi in volto.
Il brigadiere sospira , prende con gesti lenti una cartella ,ne trae un documento e me lo mette con bel garbo dinnanzi.
E che mi venga un accidente se non si tratta del cartellone con i risultati degli esami ,che abbiamo esposto pochi giorni prima ad un ansioso pubblico di studenti e genitori. Licenziato..licenziata... non licenz......
" E' sua questa firma ? " domanda il tutore dell'ordine.
Ecco ,perbacco, di quale commissione andava parlando il brigadiere.La commissione d'esame !
"Sicuro che è la mia , ma che è successo ?" chiedo mentre la verità mi si fà strada nella mente.
" C'è stata una denuncia anonima - risponde l'amico play boy -Dice che le firme sotto il cartellone sono false "Fisso gli occhi chiari del siculo-vikingo .Lui guarda i miei di nordico della Magna Grecia.
"Anonima.." dico io e faccio un gesto filosofico col capo.
"Anonima.." risponde lui e fà un gesto flosofico col capo.
Come già fece Pantaloncino , ammicco anch'io,come per dire " e vvabbè ...".
Ed anche il brigadiere ammicca.Dice "e vvabbè " anche lui.
"Appuntato -urla poi - appuntatooo !" Si presenta pantaloncino strascicando le ciabatte da mare.E'evidente che il garzoncello soffre la briglia , ma il suo capo sa come trattarlo.
"Facciamo un verbalino " impone brusco e con un piglio che molti miei colleghi gli invidierebbero,costringe pantaloncino ad eseguire da bravo appuntato ,il suo compitino.
E così , dopo aver firmato che la mia firma è proprio la mia firma ,e dopo alquante piacevoli chiacchere col brigadiere Topo intorno ai suicidi di alunni bocciati (lui) ed ai prepensionamenti di insegnanti esasperati (io) ,riguadagno l'uscita pensando a quanto è costato alla società questo scherzetto moltiplicato per i dieci insegnanti firmatarii.
In breve le forze del bene sono state sconfitte.
Ripenso a quel che mi disse anni addietro il padre di una mia allieva ,Marescallo dei C.C.
"Beato lei professore che vive in un mondo ordinato ! Sapesse nel nostro ambiente......".
Cissà cosa intendeva dire esattamente ? Mah? Forse il quotidiano contatto col crimine , l'aveva disgustato.
O forse un giorno anche lui avrà avuto la mala ventura di vedersi comparire dinnanzi,magari improvvisamente, l'appuntato Pantaloncino,completo di ciabatte da mare.

SCUOLA LAND

SCUOLA LAND


La gentile collega Michela,mi invia queste perle di humor scolastico.Spero che divertano anche voi.

Michela V. ha detto...

Ti lascio questo spazio...scolastico!!!!
PER TORNARE UN PO' INDIETRO NEGLI ANNI...
CHE RICORDI...

Alcuni sono semplicemente grandiosi..Autentici rapporti di classe e personali riportati sui registri scolastici.

1) L'alunno S. C. lascia l'aula prima dell'orario di uscita dopo aver fotografato la lavagna con il cellulare sostenendo che avrebbe riesaminato la lezione a casa sua.

2) L'alunno A., assente dall'aula dalle ore 12.03, rientra in classe alle ore 12.57 con un nuovo taglio di capelli.

3) Gli alunni M. P. e D. A. dopo aver rubato diversi gessetti dalla lavagna di classe, simulano durante la lezione l'uso di sostanze stupefacenti tramite carte di credito e banconote arrotolate, tentando inoltre di vendere le sopraccitate finte sostanze ai propri compagni. A mia insistente richiesta di smetterla vengo incitato a provare pure io per non avere così tanti pregiudizi.

4) La classe non mostra rispetto per l'illustre filosofo Pomponazzi e ne altera il nome in modo osceno

5) L'alunno M. dopo la consegna del pagellino da far firmare ai genitori riconsegna il pagellino firmato 2 minuti dopo.

Sospetto che la firma non sia autentica.

6) Il crocefisso dell'aula è stato rovinato. Il Cristo ora porta la maglia della nazionale.

7) L'alunno A. durante l'intervallo intrattiene dalla finestra dell'aula gli alunni dell'istituto imitando Benito

Mussolini, munito di fez e camicia nera, presentando una dichiarazione di guerra all'istituto che sta dall'altra parte della strada.

8) Dopo aver fatto scena muta durante l'interrogazione di geografia astronomica V. chiede di avvalersi dell'aiuto del pubblico.

9) L'alunno M. G. al termine della ricreazione sale sul bancone adiacente la cattedra e dopo aver gridato "Ondaaaa energeticaa!!!",emette un rutto notevole che incita la classe al delirio collettivo.

10) Facendo l'appello e notando l'assenza dell'alunno S., mi viene detto dall'alunno C. di non preoccuparmi. Quest'ultimo estrae il portafoglio, lo apre e simulando di parlare ad una terza persona urla "Scotty: teletrasporto!". Con fragorosi effetti sonori fatti con la bocca, l'alunno S. fuoriesce dall'armadio.

11) L'alunno L.P . durante l'ora di educazione fisica insegue le compagne di classe sventolando in aria lo scopino del water.

12) L'alunno L.P. durante la lezione di educazione fisica usa la pertica come simbolo fallico.

13) Si espelle dall'aula l'alunna M. Ilaria perché ha ossessivamente offeso la compagna Sabatino Domenica chiamandola Week End.

14) L'alunna B.R. fa sfoggio della sua biancheria intima lanciandola sul registro del professore.

15) La classe nonostante i continui richiami del professore continua imperterrita durante le ore di c.t.a. a emanare flatulenze senza che i colpevoli si dichiarino e l'aria ormai è resa irrespirabile da tali esalazioni. Si prega di fare nota ai genitori di tale maleducazione.

16) Gli alunni M. e P. incendiano volontariamente le porte dei bagni femminili per costringere le ragazze ad utilizzare il bagno maschile.

17) L'insegnante di latino: "L'alunno è entrato in aula, dopo essere stato per 20 minuti al bagno, aprendo la porta con un calcio; ha

fatto una capriola e ha puntato un'immaginaria pistola verso l'insegnate dicendo "ti dichiaro in arresto nonnina!"

18) L'alunno giustifica l'assenza del giorno precedente scrivendo "credevo fosse domenica".

19) T., L. e B. chiudono in bagno una loro compagna perché ritenuta da loro "cesso".

20) Gli alunni B. e B. durante l'ora di italiano compiono irrispettosi esperimenti di balistica usando proiettili di carta e saliva (stoppini) contro il ritratto dell'Onorevole Presidente della Repubblica. Si giustificano dicendo di necessitare un bersaglio.

21) L'alunno M.B. sprovvisto di fazzoletti si sente autorizzato a strappare una pagina della Divina Commedia per soffiarsi il naso.

22) P. non svolge i compiti e alla domanda "Per quale motivo?" risponde "Io c'ho una vita da vivere".

23) Liceo Scientifico Copernico di Brescia: "Gli alunni B. e N. simulano un omicidio in classe, il primo si è steso a terra, il secondo disegna la sagoma".

24) L'alunno M. ha fatto l'ennesima scena muta dicendo che risponderà solo in presenza del suo avvocato.

25) Ora di religione: "Si segnala mancanza del Crocifisso, occultato dalla classe, al suo posto cartello recante le parole "torno subito"".

26) L'alunno M. (egiziano, n.d.r.), continua a ripetere la parola "ano" poiché R. l'ha convito che significhi "dito".

27) Gli alunni P. e A. alle ore 10:25 escono dall'armadio.

………………………………………………………………………………………Mi auguro di averti fatto sorridere!Buon lavoro! Michela V.

IL TORMENTO E L'ESTASI

IL TORMENTO E L'ESTASI







Ajutami un po' tu ,se mai traligno
-così scriveva l'illustre poeta-
Michelangiolo mio da Settignano
che stavi a tu per tu col tuo macigno,
gobbo e sudato,col mazzocchio in mano...


e di Maria 'si nel dolor mansueta,
la Pietà immortalava nella pietra
chè suo tormento era l'ispirazione,
e l'èstasi ,riuscir nella creazione.

Il mio tormento invece è il mal d'amore
e v'è la speme se già v'è il dottore..
posso guarir quando v'è medicina
che gira in tacchi a spillo ed è carina.


Tormentoso è crear con il pennello,
figuriamoci poi con il martello,
e far la corte è piacer/tormentone
e far la ruota come fà il pavone.


Ma quando invece medicina manca
e non vedi nè core nè cervello,
l'anima si deprime e pur si stanca:
ogni istante ti dà dolor novello.

Il tormento è stagione 'sì crudele
che mette in croce e sputi sangue e fiele
e corri e abbranchi l'aria come un folle
e piangi come il cuoco alle cipolle.

Un giorno metti vela alla speranza,
due finte,qualche colpo,una stoccata
come Cirano,un passo o due di danza,
ma poi t'informa il cor che non è andata.


E il tormento riprende a cavalcare,
ti tiene al laccio e ti sa trascinare.
Di tue ferite poi fà visibilio
come d'Ettorre Achille intorno ad Ilio.


Ma qual dolcezza v'è nel primo abbraccio,
tuffarsi nell'odor dei suoi capelli...
baciare il viso suo,piacer mi faccio
e cercar piano piano i suoi labbrelli.

Sentir conforto nel calor del fiato
e bussar col respiro alla sua bocca,
dischiude il labbro:l'emozion mi tocca
del dolce vino suo che ho vagheggiato.

Un assaggino,come un sommellier
un sorso solo,ma la sete assale
entrambi, ed un si fa il pensier:
nutrir l'un l'altra di linfa vitale.

E poi sapete come il fatto vada
dentro la zona vietata ai minori
quindi non seguo più codesta strada
perchè non voglio incappar nei censori.


Ma l'èstasi ragazzi,quale bomba,
quale profondo pozzo e quale volo,
che tu senti degli angeli la tromba
e ti sembra una nuvola il lenzuolo.

E galleggi in un cielo tutto rosa
abbracciato al calor della tua sposa
(si fà per dir)poi vanno i tuoi pensieri
agli amanti che al vento van leggeri

Francesca e Paolo che il destino lega
là nell'inferno,ma chi se ne frega,
ch'essi sono cotanto innamorati
che il giudice supremo li perdona,


e pure se alle pene son dannati,
la lor condotta ormai l'ha condonati
e l'èstasi giammai non li abbandona.

Se voleste estasiare l'alma mia,
v'accolgo a braccia aperte, e così sia !

6 set 2009

L'ISOLA CHE NON C'E'

L'ISOLA CHE NON C'E'
Ti prenderò per mano sorridendo
e ti porterò lontano
perchè
intendo
arrivare con te
nell'isola che non c'è.
Danzeremo nell'aria abbracciati
come in un valzer ,
poi quasi staccati come in un vecchio rock
dove i ballerini si volano intorno ,sai,
si lanciano via,ma non si staccano mai...
Ti farò ritornare bambina
per consolare e baciare
via le tue prime lacrime,i tuoi primi ahimè,
per restarti accanto nei primi dolori,
per rubarti anche i primi amori
e dividere tutto con te.
E poi sentire giù giù,cellule nel brodo primordiale,
e l'urlo animale di primati
innamorati
e forse anche il verso
di trilobiti
invaghiti,perso
e trovato da immane distanza,
e lo spirito puro
di ogni antenata
che amando
t'ha generata
e consegnata
al futuro
sua freccia, suo amore e speranza.
Diventeremo leggeri leggeri
come sono gli amanti.
Senza pensieri
nè pianti
si tengono accanto nel sole,
e le più dolci parole
che il poeta dirà
son solo il controcanto
della loro felicità.
E un giorno ogni mondo s'invola
chè leggi negli occhi la voglia
di essere una cosa sola
e allora tu varchi la soglia
del tuo castello incantato,
del tempo e del luogo fatato
dove la carne lo spirito sposa,
dove sboccia la nuvola rosa,
su cui si naviga persi,
dimentichi degli universi,
inconsci di tempo e di spazio,
inconsci perfino di sè.
Sorride lo spirito , sazio
per ora , beato
d'avere trovato
navigando le stelle con te
,anche l'isola che non c'è.

AMORE

AMORE
Una terribile,dolce follia
lo definiscono perfino i saggi,
una sanissima gran malattia
che ti disvita dagli ingranaggi.
L'endocrinologo ci spiega il fatto
ben descrivendone il quadro ormonale
però pensandoci,non chiara affatto
la causa prima di questo male.
Certo che i sintomi premonitori
sono visibili perfettamente :
quei ch'eran bimbi pei genitori
ora cominciano bizzarramente
a disegnare freccine e cuorie
d a parlare nascostamente
con le compagne,dei lor languori,
ed a guardare perdutamente
con occhi teneri ed insinuanti
i bei compagni degli anni avanti.
Però per dirvela,ma proprio tutta
quei che la prendono davvero brutta
sono quegli uomini seri e maturi
che poi s'arrampicano sopra li muri
e sembran presi da dolce ebbrezza
in un anelito di giovinezza. Suvvia diciamolo,la scienza nostra,
che spacca gli atomi e mette in mostra
tutte le chimiche ,senza un errore
,non serve un cavolo spiegar l'amore.
Dentro il pensiero e l'emozione,
di mente ed anima nel calderone
a un certo punto qualcosa scatta
e traboccare fà la pignatta
perciò ti dicono con aria dotta
"mio caro amico,ce l'hai la cotta !"
E saggiamente madre natura
l'occhi ci fodera di buon prosciutto
chè se vedessimo come fia dura,
via molleremmo davvero tutto.
Guardiamo invece l'amato bene
col viso languido di chi ha pigliata
sopra il cocuzzolo una stangata
e pare vigile ma non rinviene.
Tutto ci pare davvero amabile
e non vediamo,stolti,la spada
che sulla zucca forse ci cada
se il crine rompesi irreparabile,
sì che di Damocle la ria ventura,
sul capo pendeci dalla natura.
Ma quanto è dolce insieme andare,
senza la terra mai disfiorare,
man nella mano,sotto braccetto,
con l'occhio ittico darsi un bacetto.
E quando il tenero,com'è fatale,
vien sostituito dal passionale,
dopo gli scherzi e le moine
avviene il ratto delle Sabine,
e il dio Cupìdo,re dell'affetto
ad Eros nobile già lascia il letto,
le vesti volano in un momento
e quindi atterrano sul pavimento.
Gli amanti ch'erano prima astinenti,
or s'ammatassano quali serpenti,
s'offrono,soffrono fra gran lamenti
e infin straripano come torrenti.
Fra caldi fiotti,fra dolci fiati,
il ciel raggiungono gl'innamorati:
le nubi rosa per lor son fatte,
a servir Venere son proprio adatte.
Di quel che avviene d'adesso in poi,
spesso decidono caudati...zoi,
che dentro i visceri a rimpiattino
vanno giocando con il destino.
E gli dei ridono,incantatori...
Fortuna giovi ai nostri amori.

L' ANGELO IDRAULICO

L' ANGELO IDRAULICO
Spalanco la porta dell'aula ed entro nella quarta dimensione.
Dicono che da qualche parte nell'Universo , vigano leggi fisiche diverse dalle nostre ; luoghi dove il tempo è curvo , la geometria non è Euclidea e la distanza più breve fra due punti è un arco di cerchio : lì le righe degli scolari saranno , immagino , a forma di ruota di bicicletta.
Varcando dunque la fatidica soglia , mi pare , per uno strano scherzo del destino,come quelli che càpitano tutti i momenti nei romanzi di fantascienza, mi pare , dicevo , di essere stato sbalzato in una di quelle plaghe da incubo ,simili a un quadro surrealista di Salvador Dalì.
Gli alunni mi salutano quietamente e quietamente attendono alle loro attività , senza dar segno di quello stupore che invece ,colpisce me ,come una mazzata sulla fronte.Càspita ! O gli occhi mi fan difetto , o la parete di fronte alla cattedra , è inclinata verso di noi , di almeno trenta gradi.
E' mai possibile ?
Facendo finta di niente , vado alla cattedra e mi immergo nel registro : firmo ,controllo le assenze, annoto l'argomento della lezione.Poi , di sottecchi , rialzo lo sguardo verso la malefica parete.E' ancora lì la maledetta ,inclinata e beffarda ,a sfidare,indecente, ogni regola .
Gli alunni attendono che le parole della sapienza fluiscano dalla mia bocca , la quale , invece , è arida di preoccupazione:Mi passo una mano sulla fronte accaldata ,mi do un pizzico per accertarmi di essere sveglio , poi mi schiarisco un po' imbarazzato , la voce :
"Ehm....figlioli... avete notato nulla di strano in aula ?"
" Noi no....noi no..." scrollano le capocce e torcono le labbra in segno di diniego.
"Guardate un po' lì " e con l'indice faccio segno alle loro spalle.
" Ah...la parete...." esclamano tutti , e , nell'affanno di darmi spiegazioni , suscitano un bailamme nel quale , naturalmente non capisco una parola. Ma piano , piano , la verità si fà strada e la terrificante spiegazione dei fatti mi lampeggia nel cervello.
Ma cosa è accaduto , insomma ?
Per legge dello Stato , le amministrazioni comunali , sono tenute a fornire alle Scuole ,gli ambienti e le aule nelle quali esse svolgono l'opera loro.
Per legge matematica , se aumenta il numero degli alunni , deve aumentare il numero delle aule.Per legge economico-municipale , dividendo un'aula con un tramezzo , se ne ricavano due.Con due tramezzi...tre co tre tramezzi....quattro....ecc... secondo la formula T+1 = nA
dove T è il numero dei tramezzi , ed nA il numero delle aule ricavate.Il gioco dura finchè
T*X min/= L con X ed L espressi in euro .
E cioè quando il costo dei tramezzi , è superato da quello dell' olio necessario per spingere alunni e insegnanti nelle scatole di sardine così ricavate , allora e solo allora , conviene pensare a costruire altre aule.
E la nostra parete ?E' un tramezzo,naturalmente : formato da pannelli di polistirolo racchiusi fra due fogli di compensato,era stato incastrato fra i muri veri ,senza altro fissaggio .
Ma per legge naturale li legno si ritira e il tramezzo non più incastrato,fluttua con i suoi 14 metri quadri di superficie ,verso le teste degli alunni.....Fortunatamente , per legge soprannaturale , ogni creatura umana ha un Angelo Custode.
Alcune tubature scoperte che si arrampicano lungo il muro dell'aula , hanno fermato la caduta della parete evitando il peggio.
Penso quindi che fra questi lodati spiriti del Signore , sia stato arruolato a suo tempo anche un Angelo idraulico.

EPICURO


Epicuro paragona la vita ad un banchetto, dal quale si può essere scacciati all'improvviso.

Il convitato saggio non si abbuffa, non attende le portate più raffinate, ma sa accontentarsi di quello che ha avuto ed è pronto ad andarsene appena sarà il momento, senza alcun rimorso.

« Il male, dunque, che più ci spaventa, la morte, non è nulla per noi, perché quando ci siamo noi non c'è lei, e quando c'è lei non ci siamo più noi. »

EPICURO


I saggi son 'sì abili
che perfin della morte,
con sofismi mirabili,
esorcizzan la sorte,

ma senza esagerare,
della vita il menù
c'invitano a gustare,
e non voler di più.


Nè val cercar pietade,
che quando vuol falciare
il contadin dell'Ade,
dobbiamo pur lasciare

la forchetta ed il piatto,
ma il savio non s'abbuffa,
che solamente il matto
mangia da dire "uffa!"

Consiglio vuol si dica

che l'attendere troppo,
che giunga la strafica
o il prìncipe al galoppo,

sono error da evitare
che non ti fan pranzare.

E cercar troppo il meglio,
lasciando andare il bene,
non è da tipo sveglio:
davvero non conviene.

Anzi dicea Platone

a una dolce fanciulla
"Se brami il mio bastone,
d'amore ti trastulla.

Se invece resti incerta,
prendi ugualmente orsù.
Un dì farai scoperta
ch'è corta gioventù ".


(..se di cuore mi ami,prendi il mio pomo.
Se invece ci pensi...prendilo
ugualmente e considera quanto
sia breve la giovinezza.)

(Platone..frammento poetico)


Il masticare troppo
per macinar ricchezze,
pure può fare intoppo
al goder le bellezze

più facili e più sante
che gli dei ci han donato.
Godiamoci il creato;
godiamoci il creante!

Del fior nella corolla
il naso introduciamo,
il tramonto guardiamo,
che l'anima satolla;

e poscia la visione
della stellata notte,
ci sia d'ispirazione
le nostre amate ......

Se poi troppo ci costa
mangiare l'aragosta,
la fame anche discaccia
il pane e la focaccia.

Diceva un gran sapiente
"gode con voluttà,
trova l'acqua eccellente,
chi tanta sete ha".

Invece chi s'affanna
a cumulàr ricchezza,
qual fosse una condanna,
perde la giovinezza

e poi fattosi vecchio
non può più ricomprare
un giorno per amare,
e buonanotte al secchio.

Buon concetto ha descritto
e proprio ben dicea
colui che lasciò scritto
spes est ultima dea.

La speranza c'ingrassa:
par la merce men cara,
ma mentre vita passa,
questa si fà più rara

che il bimbo può sperare
della sua vita tutta,
ma il vecchio ha da pensare
ch'egli è giunto alla frutta.

Di dir dunque mi picco,
come voleva Sòcrate,
che il giovane è più ricco
del più ricco plutocrate.

Da qui si può comprendere
che la miglior moneta
che noi possiamo spendere,
è il tempo che ci allieta.

Speriamo senza affanni
godere i giorni nostri:
dolce il destin si mostri,
e di campar mill'anni.

Di grazia e di saggezza
godiate i buoni frutti.
Sia questa la ricchezza.
Faccio gli auguri a tutti.

RIMPIANGERAI


RIMPIANGERAI

Rimpiangerai , rimpiangerai
i miei occhi che adesso tu non vuoi,
pieni d'amore e d'odio e di lacrime vere:
ma sono i soli che possono vedere
oltre i fili dei tuoi capelli bianchi,
oltre i tuoi seni stanchi,
la bellezza
della giovinezza
quando contro il mondo ,in duello
combattevamo ,alleati,
per avere il nostro castello
e bimbi non ancora nati. 

Non troverai nelle pupille
di nessun altro,le faville
che sprizzavano dal nostro fuoco
nel nostro nuovo,antico gioco.

Con tenacia abbiamo edificato
e con tenacia distrutto.
Qual lutto!


Ma le nostre frecce,hanno lasciato
l'arco,e volano in cerca di gloria.

Nella foresta della memoria,
il nostro amore,disperato,
come l'asino di Prèvert,testardo,
ultimo forte e baluardo,
paziente attende che lo invochiamo,
che la mano tendiamo....

Chè solo io posso vedere
nelle tue pupille nere
nei tuoi occhi un po' velati,
i giorni gloriosi,i giorni beati,
quando nel giardino silvestre,
nel pararadiso terrestre,
con gioia selvaggia e sbigottita,
piantavamo l'albero della vita.

(mario)


 Noi che ci siamo amati .... Noi ti abbiamo dimenticato
Tu non dimenticarci .... Non avevamo che te sulla terra
Non lasciarci diventare gelidi .... Anche se molto lontano sempre
E non importa dove .... Dacci un segno di vita
Molto più tardi ai margini di un bosco ....
Nella foresta della memoria
Alzati subito .... Tendici la mano .... E salvaci.
 (J.Prèvert)

LASCIATEMI CANTARE


LASCIATEMI CANTARE
E lasciatemi verseggiare!
Voglio rimare,
cantare,
gridare.
Mi voglio arrabbiare,
urlare,
sfogare la rabbia umana.
Ma......
dov'è la passione
che come un tizzone
brucia l'anima mia?
Perchè non si trova per via?
in treno,al bar,al ristorante,
sulle montagne del mondo,
sul Dente del Gigante,
nel mare profondo,
anzi,no,sulla spiaggia
 battuta,carezzata dall'onda,
Oh sguardo sublime che affonda,
che cerca sull'acqua se v'aggia,
bramato,cercato,voluto,
 il superlativo assoluto !
 Che forse non è manco amore..
ma non ostante il raffreddore,
il caldo,il gelo ,l'odore
del fumo,l'umano fetore,
le nostre imperfezioni amare,
l'antico retaggio del bruto,
sotto la nostra anima in cènere,
primavera di gemme tènere,
v'è la scintilla,la voglia di volare,
di danzare anche l'ultimo tango,
di liberarci del fango,
il desiderio cocciuto,
il potente bisogno,
di respirare un sogno.
 Lasciatemi gridare,
o mi sciolgo nel pianto,
dovessi forse cantare
il mio ultimo canto.
Potessi catturare,
come un re mendicante,
il grande sogno perso,
anche solo per un istante...
con il mio ultimo verso.

IL FIORE DI LOTO

IL FIORE DI LOTO
Come Erasmo elogiava la pazzia
così vorrei brindare al fior di loto
che voglio discordar la vita mia,
del passato il dolor ; futuro ignoto.
Nè rompa la magìa l'astuto Ulisse
che i compagni volea legati al remo
"...ad Itaca di certo torneremo !"
ma lui solo di tutti sopravvisse.
Lasciatemi annegar...ma nell'oblio
ch'io non mi veda diventare vecchio
quando per caso guardo nello specchio
e del tempo che scorre pago il fio.
Voglio dunque mangiare il fior di loto
per primo per secondo e per contorno.
Me ne devo abbuffare tutto il giorno
e non nutrimi d'altro faccio voto.
chè vo' dimenticar chi son,chi fui
e soprattutto invero chi sarò
ch'io tollerare in fede mia non so
nè capir posso la ragion per cui
quando a fatica diventati saggi,
ci si debban bloccare gli ingranaggi
e dopo tante lotte e tante guerre
si debba andare ad ingrassar le terre.
Vorrei scordarmi il gran piacer dei fichi
oppur dimenticar la mia persona
e i falli suoi ,li novi e pur l'antichi.
Forse così potrei tornare in ....

IL COLORE DELL'ANIMA

IL COLORE DELL'ANIMA

Biondi capelli neri
lampeggiano rossi riflessi.
Pensieri
perplessi,
sconnessi
di grigi capi bianchi
paurosi e stanchi.

Sei matto?
Il tacco m'adatto
a spillo che in alto
mi slanci,
artiglio che agganci
lo sguardo : sei tu
che sali più su.
La forma indovini,
sentieri che portano lieti
a boschi divini,segreti
di vita nel tempio più antico
del mondo.
Amico
dolce mi fondo,
con te nel profondo.
Il tempo sbeffeggio e la sorte
se l'anche distorte
se il muso
camuso
mi fece ,e neppure mi secco
se il naso ha la forma di becco
che l'anima mia non è tocca
dal tempo e da crudi destini
e la bocca
parole di miele può dire
che il core mi sa suggerire
ed in alto mi mena
col fascino d'una sirena,
E rubo il colore
d'un fiore
per farmi più bella.
M'adorno,m'agghindo d'un pizzo,
poi come colonna mi rizzo,
profumo di donna,ed ancheggio,
e come una fata nel vento volteggio,
t'ammalio e poi voglio si dica
se sono o non sono
un gran pezzo di ....amica.

Amica
se bionda,se bruna, che vale
saper?Non mi cale.
Ma forte tu grida il messaggio
dell'anima tua col coraggio
ruggente del lione
ed io sentirò la passione
che brucia il tuo petto e perciò
se brutta , se bella,
matrona o pulzella,
per quella,
mio cor,ti amerò.

da un tomo medioevale scovato in una vecchia biblioteca da Fico della Ammirandola e Lucio Domizio Enobirbo

SEGNALI DI FUMO

SEGNALI DI FUMO
Erano loro gli americani
gli incas magnifici,i fieri indiani,
ma come è noto,furon fottuti
dai potentissimi nuovi venuti
che comportandosi da veri duri
battero i record presenti e futuri,
e in due ,tre secoli di vessazioni
ne sistemarono novanta milioni.
Nulla poterono l'archi e le frecce,
gli scotennavano pure le trecce
che un tanto a scalpo ben riceveva
chi ad un indiano la festa faceva.
E non contenti di tali affronti
pur li lasciavano senza bisonti
che li accoppava quell' incivil
lo sparafulmini,Buffalo Bill.
Il loro numero a ben ridurre
altro non pensano le Giacche Azzurre.
E quando fallano financo quelli,
a finir servono i Lunghi Coltelli.

Battuti in campo,ma che disdetta,
però pensarono alla vendetta.
L'indiano vinto che triste giace,
finge col bianco di far la pace,
ed ogni dubbio di lui dissipa,
sigla il trattato con la sua pipa.
Ma quei massacri vuol vendicare
che al suo nemico insegna a fumare.
 Gli sarà ,pensa, la sorte ria
quando gli venga un'ischemia.
Oh cancro,amico delle mie genti,
accoppa,accoppa 'sti prepotenti.
Di nicotina dolce veleno,
se non mi salvi,fregalo,almeno,
che con codesto furbo intrallazzo
fia vendicato Cavallo Pazzo.
Solo col fumo vi butti giù
il Grande Spirito di Manitoù.
Lo pregheremo di ciò tutti insiem
con lo stregone e il Grande Sakem.
Del prode indiano sia la riscossa,
offerta all'anima di Nuvola Rossa.
Paghi il suo fio il bianco sgherro,
Sia pace al capo Camicia di Ferro.
Se non pubblicizzano,ma che disdetta,
nessuna marca di sigaretta,
sarete uccisi in modo anonimo:
vola la freccia del buon Geronimo.
Il bianco lurido giammai non vinca,
vi fotte pure l'amico Inca.
Da noi tabacco,da lui la coca,
la vostra fiaccola vacilla fioca.
Molto non manca chè crollerà
codesta orribile inciviltà.
Voi salterete come pop-corn:
e ricordatevi di Little Big Horn.
Vi ammazzeremo a cento a cento
fino a raggiungere l'annientamento.
Incauti posteri questo è il saluto,
è la vendetta di Toro Seduto.