6 set 2009

AMORE

AMORE
Una terribile,dolce follia
lo definiscono perfino i saggi,
una sanissima gran malattia
che ti disvita dagli ingranaggi.
L'endocrinologo ci spiega il fatto
ben descrivendone il quadro ormonale
però pensandoci,non chiara affatto
la causa prima di questo male.
Certo che i sintomi premonitori
sono visibili perfettamente :
quei ch'eran bimbi pei genitori
ora cominciano bizzarramente
a disegnare freccine e cuorie
d a parlare nascostamente
con le compagne,dei lor languori,
ed a guardare perdutamente
con occhi teneri ed insinuanti
i bei compagni degli anni avanti.
Però per dirvela,ma proprio tutta
quei che la prendono davvero brutta
sono quegli uomini seri e maturi
che poi s'arrampicano sopra li muri
e sembran presi da dolce ebbrezza
in un anelito di giovinezza. Suvvia diciamolo,la scienza nostra,
che spacca gli atomi e mette in mostra
tutte le chimiche ,senza un errore
,non serve un cavolo spiegar l'amore.
Dentro il pensiero e l'emozione,
di mente ed anima nel calderone
a un certo punto qualcosa scatta
e traboccare fà la pignatta
perciò ti dicono con aria dotta
"mio caro amico,ce l'hai la cotta !"
E saggiamente madre natura
l'occhi ci fodera di buon prosciutto
chè se vedessimo come fia dura,
via molleremmo davvero tutto.
Guardiamo invece l'amato bene
col viso languido di chi ha pigliata
sopra il cocuzzolo una stangata
e pare vigile ma non rinviene.
Tutto ci pare davvero amabile
e non vediamo,stolti,la spada
che sulla zucca forse ci cada
se il crine rompesi irreparabile,
sì che di Damocle la ria ventura,
sul capo pendeci dalla natura.
Ma quanto è dolce insieme andare,
senza la terra mai disfiorare,
man nella mano,sotto braccetto,
con l'occhio ittico darsi un bacetto.
E quando il tenero,com'è fatale,
vien sostituito dal passionale,
dopo gli scherzi e le moine
avviene il ratto delle Sabine,
e il dio Cupìdo,re dell'affetto
ad Eros nobile già lascia il letto,
le vesti volano in un momento
e quindi atterrano sul pavimento.
Gli amanti ch'erano prima astinenti,
or s'ammatassano quali serpenti,
s'offrono,soffrono fra gran lamenti
e infin straripano come torrenti.
Fra caldi fiotti,fra dolci fiati,
il ciel raggiungono gl'innamorati:
le nubi rosa per lor son fatte,
a servir Venere son proprio adatte.
Di quel che avviene d'adesso in poi,
spesso decidono caudati...zoi,
che dentro i visceri a rimpiattino
vanno giocando con il destino.
E gli dei ridono,incantatori...
Fortuna giovi ai nostri amori.

Nessun commento: