9 lug 2010

IL TORMENTO E L'ESTASI

IL TORMENTO E L'ESTASI


Ajutami un po' tu ,se mai traligno

-così scriveva l'illustre poeta-

Michelangiolo mio da Settignano

che stavi a tu per tu col tuo macigno,

gobbo e sudato,col mazzocchio in mano...



e di Maria 'si nel dolor mansueta,
la Pietà immortalava nella pietra
chè suo tormento era l'ispirazione,

e l'èstasi ,riuscir nella creazione.


Il mio tormento invece è il mal d'amore
e v'è la speme se già v'è il dottore..

posso guarir quando v'è medicina

che gira in tacchi a spillo ed è carina.



Tormentoso è crear con il pennello,
figuriamoci poi con il martello,

e far la corte è piacer/tormentone

e far la ruota come fà il pavone.



Ma quando invece medicina manca

e non vedi nè core nè cervello,

l'anima si deprime e pur si stanca:
ogni istante ti dà dolor novello.



Il tormento è stagione 'sì crudele

che mette in croce e sputi sangue e fiele

e corri e abbranchi l'aria come un folle

e piangi come il cuoco alle cipolle.



Un giorno metti vela alla speranza,

due finte,qualche colpo,una stoccata

come Cirano,un passo o due di danza,

ma poi t'informa il cor che non è andata.



E il tormento riprende a cavalcare,

ti tiene al laccio e ti sa trascinare.

Di tue ferite poi fà visibilio

come d'Ettorre Achille intorno ad Ilio.



Ma qual dolcezza v'è nel primo abbraccio,

tuffarsi nell'odor dei suoi capelli...

leccare il viso suo,piacer mi faccio

e cercar piano piano i suoi labbrelli.


Sentir conforto nel calor del fiato
e bussar col respiro alla sua bocca,

dischiude il labbro:l'emozion mi tocca

del dolce vino suo che ho vagheggiato.

Un assaggino,come un sommellier
un sorso solo,ma la sete assale

entrambi, ed un si fa il pensier:

nutrir l'un l'altra di linfa vitale.

E poi sapete come il fatto vada

dentro la zona vietata ai minori

quindi non seguo più codesta strada

perchè non voglio incappar nei censori.



Ma l'èstasi ragazzi,quale bomba,

quale profondo pozzo e quale volo,
che tu senti degli angeli la tromba
e ti sembra una nuvola il lenzuolo.


E galleggi in un cielo tutto rosa
abbracciato al calor della tua sposa

(si fà per dir)poi vanno i tuoi pensieri

agli amanti che al vento van leggeri

Francesca e Paolo che il destino lega

là nell'inferno,ma chi se ne frega,

ch'essi sono cotanto innamorati
che il giudice supremo li perdona,
e pure se alle pene son dannati,
la lor condotta ormai l'ha condonati
e l'èstasi giammai non li abbandona.

Se voleste estasiare l'alma mia,

v'accolgo a braccia aperte, e così sia !

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