9 lug 2010

NON SENSE IN TOSCANA

NON SENSE IN TOSCANA

I cipressi che a Bolgheri alti e schietti
van da San Guido in duplice filar,
a Bolgheri arrivati,si son detti
"or non sappiamo proprio cosa far,"

Versilia solatia , 'si dolce e cheta,
stare in Toscana,quale lieta festa :
con gli occhi chiusi poi,farsi una seta,
mentre frusciando tu mi baci lesta.
Movansi la Gorgona e la Capraia
e vadano le capre a pascolar,
tùrino l'Arno e le pisane a staia
facciano il bagno a Pisa e non al mar.

Il ritorno dei Medici a Firenze,
fe' molta gente tosto risanar.
Si diede quindi fondo alle forcine
da perdere sco..ndo alle Cascine.

Diceva Dante "Il meglio l'ovo vale
se tu non scordi di condir col sale."
ma poi si contraddisse pure lui
dicendo "Sa di sal lo pane altrui."

Al Forte poi ,si sa, tutto rimane
quasi che al tempo lì non fia passare;
Puoi veder Michelangiolo nuotare
col guardo perso sulle cave apuane.

Puoi vedere gli Agnelli far le mode
meglio di tutti quanti gli stilisti.
Classe è pestargli i calli ,e ci si gode,
come se proprio non l'avessi visti.

In Toscana ci andai con Mara e Vanni
e noi tentammo acculturarla. Indarno,
ch'ella vedeva in ogni fiume , l'Arno,
e vi voleva risciacquare i panni.

Un giorno traversando un'acqua chiara,
un galoppo di bestie e di persone
udimmo."Cara mia questo è l'Ombrone:
a me mi pare la Maremma,Mara".

Sui monti c'imbattemmo in un pastore
che producea formaggi molto grossi,
pascolando capron fra valli e dossi.
Ei subito ci chiese un gran favore.

Ci diede un cacio di circonferenze
'si grandi che la luna si oscurò:
"Mi porta 'sto cacione giù a Firenze?
quando ripassa la compenserò".

Bighellonando ci trovammo sotto
l'ombra bella del campanil di Giotto.
Santa Maria del Fior promise affreschi
ed andammo a pregar dal Brunelleschi.

Fu l'orazione per la scienza e l'arte.
E poi che dipingette i sanfranceschi
il primo "credo" fu per Cimabue.

Il secondo a Leonardo, che sue carte,
lo dicono valente in tutte e due.
Benchè sia nato a Pisa,lo cor meo
elevava un pensiero a Galileo
e siccome ho nell'anima anche quello,
dissi una prece per fra' Paolo Ucello.

Vi recitammo pure due rosari
sgranandoci le vite del Vasari.

Ed usciti,intonammo una canzona,
augurando ogni bene a suor Simona..
no?Non la conoscete? Eppur ci dona
d'amore i più preziosi e dolci frutti.

....?!

Lo sapevo...la conoscete tutti.

Nessun commento: